Nuova cabinovia italiana con quasi 1000 metri di dislivello e vista spettacolare sulle Dolomiti

Negli ultimi tempi, raggiungere il Col Rodella è diventato un’esperienza addirittura diversa dal passato, grazie a un impianto nuovo di zecca che ha cambiato il modo di salire verso uno dei panorami più amati delle Dolomiti. Non si tratta solo di una semplice modernizzazione: il collegamento – diciamo – si adatta al ritmo che cambia durante l’anno, accompagnando chiunque, dallo sciatore incallito all’escursionista estivo. Chi vive in zona o frequenta da tempo questi monti sa bene che il Col Rodella rappresenta un nodo di passaggio quasi obbligato, per gli sportivi della neve ma anche per chi cerca vie di trekking all’aria aperta con belle viste.

La cabinovia che rivoluziona l’accesso al Col Rodella

Capacità oraria superiore alle 2.200 persone. Il nuovo impianto funziona con un sistema continuo che, in pratica, elimina le code e fa risparmiare tempo prezioso. E quindi? Più tempo da dedicare a sci, camminate, o semplicemente godersi l’aria fresca di montagna. Usando una tecnologia trifune, si muovono 18 cabine disponibili, e in futuro ne arriveranno 22. Ogni cabina mette a sedere fino a 30 persone: la modernità insomma si vede – e si sente – nei dettagli.

Nuova cabinovia italiana con quasi 1000 metri di dislivello e vista spettacolare sulle Dolomiti
Sentieri si snodano tra la vegetazione, conducendo alle imponenti vette del Col Rodella, ora più accessibile con la nuova cabinovia. – hotelhp.it

Un particolare interessante sono le doppie funi portanti, che danno una stabilità quasi da binario sospeso, mentre la fune traente – che gira a anello – permette alla cabinovia di mantenere velocità anche quando il vento si fa sentire. Curioso? Le cabine rallentano da sole alle stazioni, così salire e scendere diventa più semplice, ideale per famiglie e persone con poca dimestichezza motoria: uno di quei dettagli – magari spesso sottovalutati – che fanno la differenza.

Dentro le cabine, invece, non manca il comfort: sedili riscaldati per i mesi freddi (perché il freddo si sente, anche se fuori c’è il sole), luci studiate per un viaggio tranquillo e monitor informativi collegati direttamente con il personale in stazione. Senza dimenticare le ampie vetrate: una vera finestra sul panorama, che rende la salita un momento di relax e contemplazione, sia con la neve sia in piena estate.

Un impianto pensato anche per il turismo estivo e la sostenibilità

Non si tratta solo di un impianto per la stagione di sci: la cabinovia è pronta anche per l’estate. Alcune cabine sono state progettate per trasportare attrezzature sportive particolari: deltaplani, bici e parapendio si portano senza problemi, ampliando così le possibilità di esplorazione. Insomma, un’attenzione particolare quella verso una mobilità versatile, che accoglie varie attività all’aperto durante tutto l’anno.

Le stazioni, a loro volta, sono state ridisegnate per essere efficienti e poco invasive nel paesaggio. La stazione superiore, ad esempio, è stata spostata un po’ più indietro rispetto a prima, così da favorire l’accesso diretto alle piste da sci e nascondere buona parte delle strutture tecniche sotto terra. Da lì, una grande parete di vetro si affaccia sul paese di Canazei, offrendo agli ospiti un punto panoramico piacevole. La stazione di valle – dietro il parcheggio – ospita biglietteria, deposito, scuola sci e noleggio attrezzature, insomma, il cuore organizzativo di chi frequenta la zona.

Un altro aspetto da non sottovalutare riguarda la sostenibilità ambientale. Il calore prodotto dai motori non finisce sprecato: viene recuperato per riscaldare le stazioni. Il sistema, inoltre, è progettato per essere il più silenzioso possibile e minimizzare vibrazioni fastidiose lungo il percorso. Tutto viene manutenzionato e pulito in modo automatico, una scelta che assicura un servizio continuo, affidabile, senza sorprese in ogni stagione.

Un investimento strategico per il futuro del turismo alpino

L’idea dietro il progetto? Un passo avanti consistente nel valorizzare le Dolomiti e offrire un’esperienza turistica più curata, intesa come qualità e sostenibilità. Ovviamente, non si improvvisa: operatore esperto nel settore degli impianti a fune, la realizzazione combina tecnologia all’avanguardia con un occhio di riguardo verso l’ambiente, mantenendo sempre al centro il comfort e il piacere dei visitatori. Richiesta di impegno? Grande, ma il risultato si vede e si sente.

Dal punto di vista tecnico – dettaglio non da poco – la cabinovia si sviluppa su una lunghezza inclinata di 2.571 metri, con un dislivello quasi da 1.000 metri e pendenze fino al 71%. Velocità massima di 8 metri al secondo, quindi pochi minuti per la salita. La capacità oraria sfiora le 3.000 persone, un dato che riduce di parecchio le attese nei periodi di maggiore affluenza. Un gran sollievo, diciamo.

Infine, il modo in cui questa infrastruttura si inserisce nel paesaggio è un altro punto di forza: l’idea è di rispettare l’ambiente alpino senza stravolgerlo, offrendo una prospettiva nuova a tutti, dai turisti tradizionali agli sportivi più esigenti. L’apertura di questo impianto cambia davvero il volto delle stazioni alpine italiane, aprendo la strada a un turismo più organizzato e attento al futuro.

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