Tra i gusti che spiccano nelle cucine italiane quando arriva il freddo, la lasagna bianca con funghi e speck resta un classico intramontabile. Si mescolano qui sapori tipici delle montagne trentine con la morbidezza vellutata della besciamella, creando spesso la colonna portante di pranzi in famiglia o serate informali tra amici. Porta con sé un senso di calore e di accoglienza, sentimenti che chi vive in città grandi apprezza particolarmente nel gelo invernale.
Funghi: l’ingrediente chiave. Per questa preparazione, i porcini secchi vengono – come sanno fare i veri appassionati – prima immersi in acqua tiepida, giusto il tempo per rianimarsi, quindi puliti con cura e spezzettati per mantenere un sapore deciso e immediato. Gli champignon, invece, richiedono una pulizia più attenta, eliminando terra residua e la pellicina superiore, elemento che, se trascurato, porta a un retrogusto amaro non proprio piacevole. Fette sottili che restano tenere – spesso questa precisione sfugge a chi cucina in fretta e furia.

Le scelte che fanno la differenza nella preparazione
Il successo di una lasagna bianca ben fatta dipende molto da scelte calcolate durante la preparazione e il dosaggio. Dal punto di vista aromatico, l’aglio viene fatto dorare nell’olio extravergine d’oliva e tolto subito, giusto per lasciar uno spiraglio di profumo, senza però schiacciare gli altri sapori più delicati. Usare poi il liquido di ammollo dei porcini per cuocere le verdure? Idea furba, arricchisce il bouquet di sapori. Sale e pepe si aggiungono solo dopo che l’acqua in eccesso è evaporata – così la salsa non vira a una consistenza troppo liquida.

La besciamella, altra carta vincente: preparata seguendo la ricetta tradizionale, viene divisa in due parti. Una va nella farcitura coi funghi, l’altra serve per coprire e creare quella crosticina dorata. Lo speck, affettato finemente, dà un tocco salato e leggermente affumicato: contrasta bene con la dolcezza della besciamella e la delicatezza dei funghi. Chi opta per la mozzarella deve invece assicurarsi che sia ben asciutta, evitando così che l’umidità rovini la struttura della lasagna.
Assemblaggio, cottura e conservazione: il valore del metodo
Partendo da una teglia rettangolare di misura media, si stende uno strato sottile di besciamella sul fondo. La stratificazione segue un ordine preciso: pasta, crema ai funghi, speck, mozzarella e parmigiano grattugiato, complessivamente cinque strati. Il risultato? Una lasagna morbida e cremosa, ma con una crosticina croccante. Il forno statico, impostato a 200°C, la cuoce per una mezz’ora circa – più o meno 35 minuti – mantenendo intatti aromi e consistenze, niente male.
Riguardo alla conservazione, il piatto si conserva in frigorifero fino a tre giorni, e si riscalda bene sia in forno tradizionale sia al microonde, senza perdere sapore e cremosità. Un dettaglio da non sottovalutare: la cottura lenta dei funghi trifolati con aglio e prezzemolo nell’olio extravergine d’oliva, per 10-15 minuti, aiuta a mantenere la consistenza e il profumo originale, evitando quel fastidioso effetto mollaceo o insipido che capita quando si esagera con le alte temperature o la velocità.
Molti, per il tocco finale, amano passare la lasagna sotto il grill per qualche minuto: la crosticina diventa ancora più croccante, dettaglio molto apprezzato soprattutto nei mesi più freddi. Prima di tagliare e servire, insomma, conviene farla riposare un po’: gli strati si stabilizzano e il gusto si intensifica. Un dettaglio – spesso trascurato – che fa la differenza tra una lasagna qualsiasi e una che resta nella memoria.